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Le Altre Iliadi

Oltre al racconto insuperabile di Omero, altri testi di straordinario interesse hanno descritto la vicenda di Troia

 

Francesco Chiappinelli

Gneo Nevio e l’impius Aeneas

 

 I pochi frammenti superstiti del Bellum Poenicum non contengono riferimenti espliciti alla versione del tradimento. Ma, come chiariremo meglio in un prossimo contributo, il maggior commentatore di Virgilio, Servio, farà spesso allusione maliziosa alle ricchezze che Enea avrebbe portato con sé da Troia e ai tanti che lo accompagnarono, come si evince anche da questi frammenti della epica romana arcaica. Particolarmente significativa l’ambiguità dell’ultimo frammento qui citato.

 

Nevio, Bellum Poenicum, passim

 

IV Morel

amborum uxores

noctu Troiad exibant capitibus opertis,

flentes ambae, abeuntes lacrimis cum multis.

   “Le mogli di entrambi (scil. Anchise ed Enea) di notte uscivano da Troia a capo coperto, piangendo entrambe, partendosene con molte lacrime”.

 

V Morel

Eorum sectam sequuntur multi mortales ...

multi alii e Troia strenui viri ...

ubi foras cum auro illinc exibant.

   “La loro scia seguono molti mortali…molti altri eroi valorosi da Troia…quando uscivano fuori di lì con l’oro”.

 

VII Morel

ferunt pulchras creterras, aureas lepistas.

   “Portano bei crateri, auree coppe”.

 

X Morel

pulchraque ... ex auro vestemque citrosam

   “e bei (vasi?) d’oro e una veste profumata”.

 

XXIII Morel

Blande et docte percontat

Aenea quo pacto

Troiam urbem liquisset.

    (Didone? Un pastore?) “Blandamente e dottamente chiede ad Enea in che modo (o”pattuita quale cosa”) avesse lasciato la città di Troia”.

 

    

 

 

 

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