Cultura e Scuola  
Home Siti Consigliati Pubblicazioni Servizi

 

Prose e Poesie

 

Isa Chiappinelli Rianò

L'uccello del mare

e altri racconti

 

MADAMA LUCERTOLA

Ha fatto molto freddo durante l'inverno.

     Madama Lucertola ai primi geli s'è tappata in casa, prudentemente, e non ne è uscita più. Ama il sole , lei, il caldo, il sereno. Detesta l'inverno maligno e crudele, con le sue piogge, le sue nevi, il suo gelo; quando arriva, essa, creatura solare, preferisce ignorarlo: dorme allora per lunghi mesi, ben sistemata nell'ultima e più calda stanza di casa sua.

      Perchè, non si fa ora per dire, ma Madama Lucertola è una vera signora. Abita una spaziosa casa esposta a mezzogiorno, profondamente scavata nel muro della vecchia villa, protetta e allietata da un meraviglioso ciuffo d'erba, che cresce, manco a farlo apposta, in una vicina crepa del muro.

      Riscaldamento centrale, che funziona alla perfe­zione, sissignori: il muro dove c'è il buco, pardon, la casa di Madama, è proprio quello al quale è addossata la secolare cucina campagnola della villa. Altro che gas o elettricità! Come cent'anni fa, vi ardono nel camino, ininterrottamente, dei ceppi così. E la vecchia Maria Rosa, la balia della mamma che adesso coccola e vizia i ragazzi di casa, ne conserva, la sera, ben coperta di cenere, la brace per il giorno seguente, come una vestale il fuoco sacro. Poi, all'alba, basta smuoverla, poggiarvi sopra la legna secca, e soffiare un pochino con la grossa canna forata destinata all'uso: il fuoco divampa al­l'istante, e la casa della lucertolina è più calda che mai. Ci si crogiola Madama, rivoltandosi sull'altro fianco per riaddormentarsi. A meraviglia. Lei è più furba e più sag­gia degli uomini, che si danno tante arie. Loro, si sa, son venuti al mondo dopo le lucertole, l'ultimo giorno della creazione. Quella vecchia Maria Rosa che si affanna sempre in cucina.... Fra veglia e sonno, vien voglia quasi di riderne a Madama, compassionandola benevolmente. Lei la vede chissà quante volte, anche nella buona sta­gione, affannarsi giù in cucina, quando sale sulle tegole a prendere il sole, e s'affaccia tra l'una e 15 altra, a curiosare dentro. Sempre in faccende, a spignattare, a rigovernare, a ripulire, anche con quel bel cielo e quel bel sole che invitano solo a stendersi e a goderseli... Mah! Ecco, lei ha la casa, e il calduccio, e il giardino e il frutteto come una vera signora, senza muovere una zampa. Appunto lì, a due passi dal muro, c'è un mandorlo più alto della villa stessa, che quando al primo soffio di primavera si ridesta, mette fiori fin sul tronco scuro e rugoso...

Sogna la lucertolina, o davvero un candore appena roseo le carezza già le palpebre? No, non sogna, anzi adesso ha aperto completamente gli occhietti, e muove qualche passo, pigra e insonnolita, verso la soglia. Qualcosa la ostruisce, come una serica, impalpabile tenda: e per quanto raffinata, Madama non usa in casa sua simili ingombri; non ha tende, vuole il sole, senza compromessi. Che sarà dunque? Sbatte le palpebre, con gioia incredula: forse ...No, non s'è ingannata: è un petalo, un roseo petalo che un soffio di vento ha staccato dal mandorlo e fatto cadere proprio lì, sulla soglia di casa. Primavera! Sente una gioia grande e bella come la vita stessa correrle come un brivido nel piccolo corpo. Primavera: vuol vedere, vuole affacciarsi.

        Fa, pian piano, con le membra indolenzite dal trop­po prolungato riposo, qualche passo, mette fuori il musetto aguzzo, gira la testina ansiosa: non si è ingannata.

Il mandorlo è tutto in fiore, e somiglia a una rosea nuvola contro lo sfondo azzurrissimo del cielo, e il vento porta odori di viole e di vigneti in fiore... Però brrr! Porta anche il fresco delle cime dei monti ancora incappuciate di neve. Il mandorlo, a volte, sembra anche lui percorso da un brivido, e lascia al vento che lo carezza un'onda lieve di petali...

Madama Lucertola è saggia e prudente, ha molta cura della sua salute. Ritira il capino, fa marcia indietro fino all'ultima camera del suo appartamento, la più calda, s'appisola di nuovo, e ritrova anche nel sogno forse, e nell'attesa, mandorli in fiore contro lo sfondo di azzurrissimi cieli e profumi di viole e di vigneti in fiore. Ma finalmente quando si ridesta in modo definitivo, è primavera inoltrata, grazie a Dio, e la dolce estate carica di frutti è alle porte.

Già qualche primizia, la vecchia Maria Rosa, è andata a coglierla nel frutteto, e la pone con cura gelosa al fresco sulla finestra, a tramontana, che la vecchia afferma sia migliore del frigorifero, in attesa della cola­zione dei padroncini. Vuol essere ben lei a cogliere le prime ciocche di ciliege, le prime vellutate albicocche; è un privilegio che non cede a nessuno.

       Adesso, nell'attesa, sogguarda la frutta di tanto in tanto, pregustando nel suo cuore semplice e buono, la sorpresa dei ragazzi e le loro gioiose esclamazioni. Non sa, la vecchia Maria Rosa, che Madama Lucertola ha naso fino. Non sa che un delizioso profumo le ha appunto solleticato le nari. Non l'ha vista, che, rapida e furtiva, s'è affacciata al suo buco (pardon!), ha fatto poi capolino all'orlo del davanzale, e dopo aver girato a de­stra e a manca il capino triangolare, tagliato in due dalla vorace bocca, visto il momento buono si è infilata nel cesto della frutta. Non ha visto, la vecchia Maria Rosa. Ma è Madama Lucertola, non i suoi ragazzi a dare il primo goloso morso alla frutta, e degustarne beata i dolcissimi succhi. Non ha mai studiato, lei, l'importanza delle vitamine, ma sa ugualmente che la frutta è buona tanto, e fa bene.

Giorno per giorno si sente rinascere dopo averne fatto una buona colazione (non troppa, per carità, per non perdere la linea) senza neanche scomodarsi a scendere giù nel frutteto. Poi si stende al sole, felice.

Non ha più, adesso, la pelle rugosa e grigiastra dei primi giorni del risveglio. È bronzo, bronzo vivo, lucido, con meravigliose striature giallo verdine sui fianchi. Quando corre rapida nel sole, giocando sui muri con le cornpagne, o inseguendo un insetto, è certo la più svelta, la più agile e colorita.

Maria Rosa non sa, né vuol sapere tutte queste cose. Non ha tempo nè voglia di fare considerazioni e osservazioni su Madama Lucertola. Per lei, madama o non madama, è solo una bestiaccia che le sciupa la frutta e un giorno 01'altro troverà certo modo di ficcarsi anche nella brocca di creta, rivestita di lieve muschio verdastro, che lei mette in fresco accanto alla frutta sulla fine­stra di tramontana, per berci.

Giusto la vede spesso girare attorno: e giura, sì, giura, la vecchia domestica, che se le capita a tiro di scopa, le insegnerà lei a far la Madama, sul serio.

 

 
 
 
 
 

 

 

Copyright  ©2008-2009 - Cultura e Scuola - info@culturaescuola.it