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  Vittorio Civitillo  

 

il Dialetto di Gioia Sannitica

 
  L'IMPRONTA LATINA IN UN DIALETTO ALTO CAMPANO  
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Latino e Dialetto

Dal latino corium al dialettale córiu

Vittorio Civitillo

 

Dal latino corium in italiano si è avuto ‘cuoio’ (ant. ‘còio’) sm. (plur. ‘cuòi’, ant. femm. ‘le cuoia’). In Guido da Pisa (XIV secolo) troviamo la forma ‘corio’ in due “rubriche” (la XCVIII e la CXXV) del  “Fiore d’Italia”, opera nella quale lo scritore si proponeva di esporre in volgare «alquanti memorabili fatti e detti degli antichi», per farli conoscere ai molti che non conoscevano il latino.

 

RUBRICA CXXV: Della seconda fatica d’Ercole, come combatté con lo leone. «Udendo questo Ercole, per liberare la contrada da questo pericolo, venne alla battaglia con lui e combattendo fortemente l’uccise. Ucciso che l’ebbe, lo scorticò e lo corio si buttò in spalla modo d’uno mantello; e però vediamo nelle sue statue, che ne son assai nel mondo, ch’ello a addosso la pelle del leone. E nota tu, che leggi, che questo è istorico e non fabuloso; che, come si dice, così è vero che con leone combatesse e che l’uccidesse e lo scorticasse e in segno di vittoria lo corio addosso sempre portasse»[1].

 

RUBRICA XCVIII: Come la reina Didone capitò alla riva d’Affrica. «… la reina li fece domandare che li piacesse almeno di venderli tanto terreno, quanto uno corio di bue potesse circondare ovvero torniare. Allora lo re Iarba pensando che così poco terreno ne a lui era grande ne a lei grande asio… presa da lei la pecunia della vendita, andossene via. Partito lo re Iarba, le regina Didone sciese in terra con tutta la sua gente e, preso ch’ebbe uno corio di bove grande, lo pelo del detto corio fece filare e dello corio fece correggie tante sottili, quanto ella più poteva, e congiunto lo filo con le correggie lo distese al tondo per la terra e, quanto questo filo circondò e abbracciò, tanta prese la grandezza di questa città, ch’ella voleva fare»[2].

 

Nel raccontare dell’astuzia usata da Didone nei confronti di Iarba (Rubrica XCVIII), Guido da Pisa probabilmente aveva presente il commento del grammatico romano Marius Servius Honoratus al v. 367 del I libro dell’Eneide virgiliana: «MERCATIQVE SOLVM, FACTI DE NOMINE BYRSAM: adpulsa ad Libyam Dido cum ab Hiarba pelleretur, petit callide, ut emeret tantum terrae, quantum posset corium bovis tenere. itaque corium in fila propemodum sectum tetendit occupavitque stadia viginti duo: quam rem leviter tangit Vergilius dicendo 'facti de nomine Byrsam' et non 'tegere', sed 'circumdare'. FACTI DE NOMINE id est de causae qualitate, quia byrsa Graece corium dicitur. dicendo ergo 'circumdare', ostendit corrigiam de corio factam»[3].

 

La forma ‘corio’ utilizzata da Guido da Pisa è in ogni caso latinismo. Altri autori in volgare usavano invece la forma ‘cuoio’, che si è affermata in italiano. Es., Dante: «Bellincion Berti vid'io andar cinto / Di cuoio e d'osso […]»[4].

 

Sviluppi con conservazione della ‘r’ per il termine coriu(m) si incontrano nei dialetti meridionali: calabrese meridionale coiru, cal. sett. còjiru, lucano còira ‘cotenna’, napoletano cuojero e cuorio; siciliano còriu, calabrese còriu ovvero cuóriu[5].

 

Per la Sicilia, in un canto popolare sul Vespro, da una raccolta di canti popolari pubblicata a Palermo nel 1868[6], troviamo il plurale coria:

 

Nun v’azzardati a vèniri ‘n Sicilia,

Ch’hannu juratu salarvi li coria (2);

E sempri ca virriti ‘ntra Sicilia

La Francia sunirà sempri murtoria.

 

Esaustiva la nota(2) al secondo verso: «(2) Coria, plur. di coriu, detto qui di pelle umana. “Questa frase salari li coria per iscannare, uccidere qualcuno quasi come degli animali di macello, è frequentissima, dice il De Giovanni, nella nostra plebe, in cui gli istinti ferini sono risentiti al pari de’ generosi, sia per vigore d’indole, sia per manco di civiltà, che è appunto dove l’umanità del vivere non ancora ha vinto il cattivo della natura”. La parola coriu poi è ricordata a proposito di vendetta. Così: Aviri un coriu a lu suli, vale aver ammazzato una persona; Farisi lu coriu d’unu, ucciderlo; Appizzarici lu coriu, perdervi la vita».

 

Sempre per la Sicilia, riportiamo la definizione di coriu tratta da due vocabolari ottocenteschi:

 

1. Vincenzo Mortillaro: «CO’RIU, s. m. propr. pelle di animali concia per varii usi, Cuojo. - 2 Per pelle semplicemente, o per l’involto esterno quale che siasi degli animali. Cuojo. – 3. Ntra coriu e peddi, modo basso per esprimere una ferita, o altro malore superficiale, e non mica pericoloso»[7];

2. Antonino Traina: «Coriu, pelle degli animali concia: cuojo. Arrisicari lu coriu, richiare di morire, rischiar la pelle»[8].

 

Nel dialetto di Gioia Sannitica (Campania, Alto Casertano) – di cui abbiamo conoscenza diretta – da coriu(m) derivano ‘Córiu’ ‘cuoio’; curiùlu ‘stringa di cuoio’; curéja ‘cintura di cuoio’; šcuriàzzu ‘frusta’ costituita da un bastone flessibile alla cui estremità è fissata una corda intrecciata o una striscia di cuoio. Córiu è neutro[9], come chiaramente indica l'articolo (lu è articolo neutro, per il maschile si usa u): lu córiu pe’ fa lë šcarpë ‘il cuoio per fare le scarpe’, štu sólu ci leva lu córiu a ncógliu, 'questo sole ci strappa la pelle di dosso' (in riferimento a lavoro fisico nei campi sotto il sole cocente).

 

25-03-2013


[1] Guido da Pisa, Luigi Muzzi, Fiore di Italia, Bologna 1824, p.195.

[2] Guido da Pisa, Luigi Muzzi, cit., p. 246.

[3] Maurus Servius Honoratus. In Vergilii Aeneidos Libros (Servii Grammatici Qui Feruntur in Vergilii Carmina Commentarii. Vols. 1–2, ed. G. Thilo, 1878–1884).  (2349: 005) - book 1, verse 367, line 3.

[4] Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, XV, vv. 112-113.

[5] Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 1966, vol 1, pag. 402.

[6] Sui canti popolari siciliani: Studio critico di Giuseppe Pitré, Palermo 1868.

[7] Vincenzo Mortillaro, Nuovo dizionario siciliano-italiano, Palermo 1853.

[8] Antonino Traina, Nuovo vocabolario siciliano-italiano, Palermo 1868.

[9] Vittorio Civitillo, http://www.culturaescuola.it/nomi_neutri_dialetto_gioia_sannitica.htm

 

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