Ripropongo questo articolo, pubblicato il 4 marzo 1978 sul n. 263 del “Corriere
dei Giochi”, nel segno della nostalgia. Nostalgia per un concorso, il Totocalcio -
ormai distrutto dalla concorrenza di giochi puramente aleatori - che per quasi
tutta la seconda metà del ‘900 ha rappresentato per gli italiani la Speranza: speranza di “fare 13” e di dare una svolta radicale alla propria
vita affidandosi non al solo caso ma anche a buon sistema e a un buon pronostico.
Quando qualche fortunato azzecca una vincita colossale al Totocalcio, i giudizi
che comunemente si sentono in giro sono del tipo: « Ha giocato a caso! »; « E'
un incompetente! »; « Ha compilato una schedina pazza! ».
Sono dunque il caso, l'incompetenza, la pazzia a far vincere centinaia di
milioni?
Per gran parte dei casi la risposta è affermativa.
La maggioranza dei giocatori, infatti, è ostacolata da una pesante palla al
piede: la « competenza » calcistica, che si risolve, in sede di
formulazione dei pronostici, in incompetenza totocalcistica.
La competenza, infatti, ce l'hanno tutti, nel senso che tutti conoscono il
valore delle squadre o, per lo meno, tutti lo possono ricavare dalla classifica
publicata sui giornali.
Ciò che non hanno tutti è la capacità di prevedere quei risultati che, la
domenica pomeriggio, faranno strappare centinaia di migliaia di schedine: i
risultati « pazzi », appunto, o anche solo mezzo pazzi.
Che solo pochi, magari giocando a caso, siano in grado di indovinare tali
risultati, non stupisce. Ciò che sbalordisce è il fatto che la maggior parte dei
giocatori del Totocalcio, (e soprattutto i sistemisti!) non tenta nemmeno di
prevederli, pur sapendo che usciranno da qualche parte, sulla colonna vincente!
Ecco, tanto per fare un esempio, come viene comunemente impostato un sistema
ridotto di 4 Triple e 4 Doppie, di 144 colonne:
SCHEMA N.1
---------------------------------------------------------------------------- 1
1 5 Fisse col segno
1 in corrispondenza di
1
squadroni che giocano in casa: le
1
cosiddette partite « facili ».
1
---------------------------------------------------------------------------
1X
X2 4 Doppie in corrispondenza di
partite
1X con
discreta prevalenza di una delle
1X due squadre.
Di « media difficoltà »
---------------------------------------------------------------------------
1X2
1X2 4 Triple su partite di incerto
pronostico:
1X2 le cosiddette partite
« diffcili ».
1X2
---------------------------------------------------------------------------
Se tali pronostici vengono rispettati dai risultati sul campo, ci
saranno scarse probabilità che il 12 garantito del sistema restituisca le
25.200
lire della giocata.
Infatti avrà vinto la stragrande maggioranza dei giocatori e il monte premi,
anche se molto elevato, si polverizzerà in quote irrisorie.
Ma il bello è che il più delle volte risultati così banali non escono! Il Caso
mette un pizzico di fantasia nella colonna vincente e premia i pochi audaci che
hanno formulato pronostici diversi da quelli della massa dei giocatori.
« Audaces fortuna iuvat »!
Ma, allora, bisogna giocare a caso? Per vincere il miliardo, forse sì. Per quote
più « modeste », di alcuni milioni, no, perché sarebbe sbagliato rinunciare a
tener conto di elementi importanti che possono orientarci verso il successo,
quali il valore delle squadre, il fattore campo, la condizione atletica o
psicologica ecc., che ci guardiamo bene dallo svalutare.
Ciò che occorre è un uso diverso della competenza calcistica, la quale deve
essere orientata a prevedere non i risultati facili, bensì quelli difficili, che
sono i soli a far vincere i milioni!
Ciò non significa, beninteso, giocare « al contrario », perché sarebbe
abbastanza sciocco sbagliare la maggior parte dei risultati, i quali rientrano
nella normalità, per azzeccare una o due sorprese!
Il metodo che bisogna seguire, per indovinare le sorprese senza sbagliare i
risultati facili, è costituito, secondo noi, dei seguenti due momenti: 1. momento della competenza calcistica. Si suddividono le partite in ordine di
crescente difficoltà e si collocano fisse, doppie e triple secondo lo schema
n.1. In questa fase bisogna attribuire risultati « logici », desunti dalla
lettura di giornali tecnici e sportivi; 2. momento della competenza totocalcistica. Si fanno scivolare verso l'alto i
gruppi di doppie e triple, ottenendo il seguente schema:
SCHEMA N.2
-----------------------------------------------------------------------
1
1x
1x 4 Doppie al posto di 4 Fisse!
1x
1x
----------------------------------------------------------------------
1 x 2
1 x 2 4 Triple al posto delle 4 Doppie!
1 x 2
1 x 2
----------------------------------------------------------------------
x
2 4 Fisse al posto delle 4 Triple!
1
x
---------------------------------------------------------------------
Che cosa abbiamo ottenuto?
Con le doppie ci siamo premuniti contro la sorpresa di uno o più squadroni che
non riescono a vincere in casa. Due, tre, o addirittura quattro di questi
pareggi fanno crollare l'80% dei sistemi (a dir poco) con conseguente forte
aumento delle quote che saranno distribuite ai vincitori.
Con le triple ci siamo premuniti contro quel « terzo segno » che quasi tutte le
settimane ci fa sbagliare una o più doppie.
Con le fisse, infine, abbiamo cercato di bloccare il risultato delle partite
meno interessanti della schedina quelle partite che, proprio perché difficili,
non possono dare sorprese perché vengono indovinate dalla maggior parte dei
pronosticatori!
Esse, infatti, oltre ad essere indovinate da qualche giocatore che le porta
fisse, lo sono da quelli che le portano triple e da moltissimi di coloro che le
portano doppie (essendo le doppie possibili: 1x, 12, x2, è chiaro, infatti, che,
qualunque segno esca, esso è presente su due delle tre doppie).
Perché, allora, sprecare le triple su queste partite? Perché, in altri termini,
spendere molto per azzeccare risultati che, quali che siano, ci faranno vincere
poco?
Dal momento che le fisse, contrariamente alle apparenze o a quanto credono i più,
sono sempre difficili da centrare, quale che sia il segno scelto, perché non
metterle sulle partite più incerte, rafforzando, con le varianti doppie e
triple, altri settori della schedina?
Operando in questo modo, correremo meno rischi di aver sbagliato le doppie nelle
rare occasioni in cui avremo indovinato le fisse. Avendo coperto con le doppie
le partite da uno secco, solo in casi rarissimi potremo vedere uscire su di esse
un due e, quindi, sbagliarle.
Ecco, infatti, come sono distribuite le difficoltà nei due schemi presentati:
Appare chiaro che un sistema impostato secondo lo schema n.1 non
solo dà pochi soldi, ma fa anche vincere meno spesso, perché non ha protezione
contro quei risultati imprevisti che quasi sempre sortiscono.
Un pronostico impostato sullo schema n.2, invece, non solo può dare milioni, ma
fa vincere anche più spesso, avendo meno settori vulnerabili.
Da quanto, esposto sembra sia emerso con sufficiente evidenza il concetto che in
un concorso a monte premi, come è il Totocalcio, bisogna giocare non solo contro
il caso, ma anche contro gli altri giocatori.
Speriamo che il metodo operativo da noi proposto possa aiutare i lettori del "Corriere
dei Giochi" ad usare con logica la loro competenza, in modo da dominare la Dea
bendata e conseguire vincite non platoniche ma economicamente risolutive.