La formica
generosa
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C’era una volta
una cicala che venne avvertita da una formica che se durante l’inverno voleva
mangiare, ora, in estate, doveva lavorare e riempirsi la tana di provviste, come
faceva lei.
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La formica le indicò anche un campo di grano e le disse che se voleva
andare a procurarsi il cibo in quel campo, doveva sbrigarsi perché prima o poi
il grano sarebbe stato raccolto da altri e lei, per l’inverno, non avrebbe avuto
nulla da mangiare.
La cicala
assicurò che sarebbe andata presto a fare la scorta in quel campo ma, dopo un po’,
altre cicale vennero a chiamarla per andare a spassarsela e lei dimenticò il
lavoro che doveva fare.
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Arrivò l’inverno
e la cicala non aveva da mangiare. Allora andò dalla formica a chiederle alcuni
granelli e la formica, vedendola affamata, si commosse e le diede un po’ di cibo.
Danila Fattore
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Aiuto
reciproco
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Un giorno,
mentre la formica lavorava, la cicala si stufò di cantare.
Si mise a volare
e a volare e si accorse che tutti lavoravano, per le provviste d'inverno, e
allora si cominciò a porre delle domande: “E io, come farò a sopravvivere? Certo
morirò! Nessuno mi darà qualcosa per sfamarmi. Cosa posso fare?”.
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Si affrettò
anche lei a prepararsi le provviste, ma l'inverno era ormai vicino e la cicala
fece in tempo a conservare solo poche foglie, piccole e striminzite.
Arrivò ben
presto il freddo e lei era impaurita al pensiero di morire di fame.
Per metà
dell’inverno riuscì a sopravvivere, poi andò dalla formica, che aveva lavorato
tutta l'estate, e le chiese qualcosa da mangiare.
La formica
l’accolse, ma in cambio le chiese di tenere pulita la sua tana.
Da allora le
cicale, per tutto l'inverno, tengono pulita la tana delle formiche, in cambio di
cibo e ospitalità.
Debora Conte
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