C’era una volta
una cicala che si ammazzava di fatica per cantare e una formica che se la
spassava, facendosi dei giretti su un chicco di grano con sotto delle rotelline.
Un giorno la
cicala le chiese: «Posso fare un giretto col tuo “ciclomotore”? Mi ammazzo di
fatica per cantare e rallegrare la tua giornata, mentre tu te la spassi, quindi
me lo merito un giretto!»
«No. Il
ciclomotore “Super
Chicco” è
mio e non lo faccio toccare e nemmeno guardare a nessuno!» rispose la formica,
con tono dispettoso.
Quando già
l’inverno si faceva vedere, la cicala, che era diventata ricca con i suoi
successi canori e si era fatta una bella casetta arredata, un giorno sentì un
“toc-toc”
ed aprì la porta. Era la formica.
«Ciao, cara
cicala, mi daresti un po’ del tuo grano?»
«Mi dispiace
risponderti così, cara formica, ma poiché tu ti sei rifiutata di farmi fare un
giro sul tuo ciclomotore, io mi rifiuto di darti un po’ di grano.»
E così la
formica morì di fame.
Gabriella Ferrucci
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