Un giorno stavo
giocando con il pallone; ad un certo punto lo tirai violentemente e ruppi il
vetro della finestra di mio zio Pasquale. Subito mi andai a nascondere.
Mio zio si
affacciò dalla finestra rotta e mio padre da un’altra, perchè anche lui aveva
sentito il rumore, e si misero a parlare. Mio zio si
innervosì come una belva indiavolata e voleva farsi pagare la finestra da mio
padre.
Mio padre,
infuriato, uscì di casa, scoprì dove stavo nascosto e incominciò a rincorrermi,
però io correvo più veloce di lui. Ad un tratto mi
trovai davanti il trattore: senza esitare ci salii sopra, misi in moto e
incominciai a correre e a correre, finché arrivai nel bosco.
Correvo tanto
veloce che non mi accorsi di una buca e ci andai a finire dentro. Spensi il
trattore, uscii dalla buca e continuai a correre a piedi, inseguito da mio
padre.
Arrivati sulla
terra pianeggiante, mio padre mi ingannò, facendo finta di cadere a terra. Io mi
fermai e gli porsi la mano per aiutarlo ad alzarsi e lui mi prese per la gamba.
Cercai di liberarmi, tirando con tutte le forze, ma non ci riuscii.
Tornando a casa
mio, padre mi tirò due begli schiaffi con la destra, poi andammo a prendere il
trattore più grande, per tirare fuori dalla buca quello più piccolo.
Giuseppe Landino
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