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  Pag. 18  La Nostra Antologia N. 1 Maggio 1999

Morire d’infarto

Qualche volta penso che non dovevo nascere

perché la vita, a me, non piace affatto.

Non mi piace fare la schiava ai miei fratelli, mentre loro fanno le belle statuine

davanti alla TV.

Ogni sera, quando sono triste,

prima di addormentarmi

penso che vorrei morire.

Vorrei morire di notte,

senza che me ne accorga.

Mi viene spesso questo terribile pensiero,

e a volte mi si fissa nella mente

per un’ intera giornata.

Ma, quando sono felice, dico sempre

che è meglio morire d’infarto

ad almeno cent’anni. 

Concetta Conte

 

Mi piace

il Paradiso

Quasi tutti i giorni io mi metto a pensare

e incomincio a farmi domande

e mi chiedo: “Come mai sto sulla Terra?

Come mai sono viva?

Esiste Dio? Esistono gli spiriti?”

Ho pensato tantissime volte

di morire. Una volta volevo buttarmi

sotto uno scuter, un’altra dal balcone.

Adesso, quando arriverà l’estate,

cercherò un altro modo per morire.

Quasi tutti i giorni

ci penso, però io non vorrei morire

per chissà che cosa.

Vorrei morire

perché la Terra non mi piace

e vorrei andare in Paradiso

per esplorarlo.

Io non ho nessun problema,

né mio né familiare,

voglio soltanto dire

che odio la Terra

e mi piace il Paradiso.

Marilena Grillo

 

Non sono

un’adulta

Quando sono triste

a volte penso di essere di troppo

nella mia famigliola.

Allora vorrei scappare,

vorrei morire,

lontan lontano vorrei andare.

Il bene mio, per i miei cari,

non è mai troppo: il mio timore

è che essi non pensino a me,

ma pensino ad altri:

ai miei fratelli, più coccolati.

Io sono la prima

e i miei genitori, in certi momenti

mi trattano da adulta.

Sono stufa di essere

su questa terra

e di essere trattata, già da piccolina,

come un’adulta!

Debora Conte

 
Non si sa mai!

A volte vorrei proprio non essere nata

perché mia sorella e mio fratello

mi fanno arrabbiare

e così mia madre se la prende con me.

Un giorno volevo proprio andar via,

però ci ho ripensato e ho lasciato stare:

pensavo che avrei dato un grosso dispiacere

a mia madre e a mio padre.

A volte, quando sono felice, ci penso

e ci ripenso e riesco a dire soltanto

che sarei stata una stupida

ad andar via.

Tutto questo è successo nel passato:

ora mi sto arrabbiando di meno

e riesco a mantenere la pazienza.

Penso che nel futuro questa cosa finirà,

forse perché è iniziata la scuola,

o forse perché sto cominciando a maturare.

Però, non si sa mai!

Gabriella Ferrucci


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Giornali Scolastici Online - A cura e su progetto del prof. Vittorio Civitilloinfo@giornaliscolastici.it