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  Pag. 14 La Nostra Antologia N. 2 Giugno 2000

Quando mio padre decise

di vendermi 

 

Un giorno, quando ero piccolo, vennero a casa mia dei vicini. I miei genitori li fecero accomodare e si misero a parlare. Dopo un po’ mio padre iniziò a scherzare e disse che aveva deciso di vendermi.

 Io, stando vicino a loro, all’inizio ascoltavo tranquillamente, senza crearmi problemi; ma dopo un po’ mi resi conto del significato di quelle parole e cominciai a preoccuparmi, pensando che mio padre avesse parlato seriamente.

 Anche quei signori erano molto seri e gli domandarono per quanto mi vendeva, ma mio padre non glielo disse. Se ne andarono, però, siccome conoscevano un marito e una moglie di Piedimonte che desideravano un bambino, andarono a dire a quella coppia che i miei genitori mi volevano vendere.

 Dopo due giorni vennero quei signori e, dopo aver parlato di varie cose, dissero a mio padre e mia madre che erano venuti per comprarmi e domandarono per quanto mi vendevano. Mio padre, di nascosto da me, gli disse che non era vero.

 Quando se ne andarono, i  miei fratelli cominciarono a dire di essere dispiaciuti, perché sarebbero rimasti soli, senza di me, e non avrebbero potuto giocare.

 Sconsolato, me ne andai sul letto e pensavo a quando mi venivano a prendere quei signori e rimanevo solo con loro e non avevo con chi giocare.

 

 Nei giorni seguenti ero sempre più triste, ma dopo una settimana, vedendo che non arrivavano quelli che mi dovevano comprare, domandai ai miei genitori se era vero che mi volevano vendere.

 Loro dissero che era stato solo uno scherzo e che io c’ero cascato. Come sentii che non era vero, subito mi sentii più contento.

 Non ho avuto più scherzi del genere ma so che, se me ne dovessero capitare altri, non ci cascherò mai più, per tutta la vita.

Sandro Landino

 
 

L’amicizia

non conta molto

Io non posso dire

che non ho amiche.

Anzi, sono fortunata

ad averne molte, però alle elementari

ho avuto un’amica vera,

che alle medie mi ha lasciato,

non so perché.

Noi due eravamo

le classiche amiche del cuore,

che non si separavano mai.

I nostri litigi si potevano contare

sulle dita, e non erano

nemmeno litigi veri: non duravano

neanche due giorni.

Ora ho un’altra amica

e spero che sarà come lei,

con la  quale ci volevamo bene

come sorelle.

Comunque, l’amicizia, per me,

non conta molto,

perché non puoi mai sapere

se la tua amica ti tradisce o no.

Gabriella Ferrucci

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Giornali Scolastici Online - A cura e su progetto del prof. Vittorio Civitilloinfo@giornaliscolastici.it