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Giugno 2000  La Nostra Antologia N. 2 Pag. 17

Cavalcare Carolina 

 

Quando ero piccola, mia nonna aveva tre pecore: Carolina, Carminella e Rosina.

 Ogni volta che le vedevo ero molto contenta, ma nella mente avevo sempre un pensiero, quello di cavalcare Carolina.Però avevo solo quattro anni e per me era troppo alta.

 Avevo provato con il cane ma, come il detto dice: “dalle stalle al porcile!”.

 Certe volte Carolina spezzava la corda a cui era legata, allora io la portavo a spasso, però di colpo accelerava e mi trascinava per un lungo percorso, facendomi graffiare le ginocchia.

 Ma io non piangevo, anzi mi divertivo da morire e continuavo a farlo.

 Un giorno io e lei eravamo nell’orto, vicino al garage di mio padre. Come quasi ogni giorno, Carolina aveva spezzato la corda ed io la tenevo stretta, tirandola per farla camminare.

 Lei però voleva pascolare, allora le andai dietro e le tirai forte la coda. Lei, come un cavallo, iniziò a galoppare verso un ruscello, sulla riva del quale crescevano molte ortiche, trascinandomi dietro di sé.

 Passando attraverso le ortiche, la mia felicità finì, perché il bruciore era fortissimo!  Arrivati sul bordo del ruscelletto, Carolina fece un grande salto per arrivare sull’altra sponda. Lei ci riuscì, io no.

 Andai dritta con la faccia nell’acqua. Mia nonna  corse  a  prendermi,  sgridandomi

 

perché le avevo disubbidito, ma io non l’ascoltavo nemmeno! Pensavo solo al grande bruciore che sentivo sulla pancia.

 Da quel giorno non cavalcai mai più Carolina ma... passai a Rosina!

Chiara Landino

 
Non sono sola

 Quando un’ombra scura

mi travolge,

quando un lampo polverizza

le mie ultime speranze,

mando tutto al diavolo

dicendo che la mia vita

non ha senso,

che ho perso tutto.

Poi, come i petali di un fiore

cadono leggeri,

così la tua mano,

appoggiandosi dolcemente

sulla mia spalla,

mi fa capire che non sono sola,

perché tu sei sempre accanto a me.

Danila Maio

 

Che guaio

oppure evviva?

 A ottobre sarò per la terza volta

sorella maggiore: avrò una nuova

sorellina o un fratellino.

Non so se dire: “Che guaio!”

oppure: “Evviva!”

So solo che mi sento strana,

perché non sono in grado

di fare di nuovo

la sorella maggiore.

O sono troppo grande

per lui/lei, oppure

è l’emozione.

Gabriella Ferrucci

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Giornali Scolastici Online - A cura e su progetto del prof. Vittorio Civitilloinfo@giornaliscolastici.it