All’età di sette anni
ricevetti un regalo
bellissimo,
un cavallo marroncino,
con una macchia
bianca sul muso,
che era il mio sogno.
Ma, dopo due anni,
mio padre
incominciò a dire che
il cavallo
non potevamo tenerlo
più,
e allora fui assalita
da un dubbio
che divenne ben
presto paura,
e ogni volta che
sentivo quelle parole
ne soffrivo e il
timore che il cavallo
non ci fosse più
diventava più intenso.
Un giorno bruttissimo,
quello che temevo
accadde.
Vedendo il cavallo
che saliva sul camion
mi si spezzava il
cuore;
non volevo piangere,
perché sapevo
che anche a mio padre
dispiaceva; allora
corsi via,
mi andai a nascondere,
singhiozzando,
e non riuscivo più a
calmarmi.
Dopo che il cavallo
fu caricato,
mio padre mi venne a
cercare,
per consolarmi.
Quel giorno non lo
dimenticherò mai.
Debora Conte
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