I nonni raccontano
|
Il fantasma
della SPOSA
|
Tanti anni fa, a Gioia Sannitica, in un luogo isolato, sorgeva una casa dove abitavano delle persone benestanti. La loro figlia era stata promessa ad un ragazzo e successivamente le due famiglie incominciarono a organizzare i preparativi per le nozze dei due futuri sposi.
Una settimana prima delle nozze, però, il ragazzo, che era povero ma aveva dei parenti in America che gli stavano trovando un lavoro, ricevette l’atto di richiamo e fu costretto a partire per l’America. Ambientatosi lì, conobbe un’altra donna e così i due si sposarono.
Saputa la notizia, la ragazza che abitava qui si impiccò, indossando il vestito da sposa.
Col passare del tempo quella casa rimase abbandonata e su di essa nacquero delle leggende. Una di queste leggende narra che verso mezzanotte, il fantasma della ragazza passeggiava nel salotto oppure intorno alla casa, con la testa sotto il braccio e indossando l’abito con il quale doveva sposarsi.
|
Lorella Ciaburri, IA
|
|
Laboratorio
di Lingua Francese
|
Prof.ssa Maria Borzillo
|
|
Alunni: Marianna Uzzo, Margherita Martino, Raffaele Gaetano, Silvio Landino, Thomas Del Greco, Eric Gaetano, Carmen Vicco, Luca Conte, Alessandro Pascale, Veronica Iannotta, Elisa Pascale, Jonathan Fattore, Marilena Di Santo, Filomena Maio.
|
Il PONTE
di Biagio
e Giuditta
|
Questa storia la raccontava a mio nonno, quando era bambino, la mia bisnonna, che era originaria di Cusano Mutri. Tanti anni fa, un carabiniere di nome Biagio si innamorò di una fanciulla di nome Giuditta. Questa coppia passò felicemente un anno di fidanzamento ma, un bel giorno, mentre passeggiavano su un ponte situato sulla strada che collega Cusano con Cerreto, invece di parlare tranquillamente, come facevano abitualmente quando passavano di lì, stavano litigando. Biagio urlava con tale forza da far tremare l’acqua, mentre Giuditta cercava di discutere la faccenda con calma.
|
Il motivo del litigio era che Giuditta voleva rompere il fidanzamento perché, siccome il fidanzato era un militare, per sposarsi avrebbero dovuto aspettare molti anni; però aveva trovato la scusa che erano i suoi genitori a non volere il matrimonio. Biagio che non se ne faceva una ragione, infuriato dalle parole di Giuditta, a un certo punto la prese in braccio e la buttò giù dal ponte. La fortuna volle che lei finisse su dei rami, che ne bloccarono la caduta, ma Biagio, con un balzo, si lanciò su di lei, e così facendo, caddero entrambi sui sassi del sottostante torrente, morendo.
|
Molto tempo dopo, una mattina presto, prima dell’alba, passava su quel ponte un bambino un po’ vispo, a cui il nonno aveva raccontato la storia, assieme alla mamma e a un’amica. Si recavano a Cerreto perché c’era il mercato e tutti e tre portavano in testa un cesto pieno di pesche. Il bambino, ricordandosi della triste vicenda raccontatagli dal nonno, un po’ innervosito dal buio, canticchiava scherzosamente i nomi dei due giovani, ma ad un certo punto ricevette un violento schiaffo su una guancia, tanto che si fece cadere il cesto e si nascose dietro le gambe della madre, piangendo e urlando a squarciagola.
|
La mamma, che non riusciva a spiegarsi il comportamento del figlio, gli domandò cosa fosse successo. Lui rispose che aveva visto salire da sotto il ponte un fantasma che gli aveva tirato uno schiaffo. La mamma, incredula e sbalordita, lo tranquillizzò, dicendogli che, forse, era stato qualche uccello notturno, dal volo silenzioso, come una civetta o un pipistrello, a colpirgli la guancia con le ali. Però rimase sempre col dubbio che il figlio avesse davvero visto un fantasma.
|
Anni dopo accadde un altro episodio inquietante. Passava di lì una signora con sua figlia. Quando arrivarono vicino al ponte, la bambina domandò alla madre perché c’erano tanti carabinieri che esaminavano quel posto. La mamma però non notava niente, perché i carabinieri che vedeva la figlia erano fantasmi. Così le raccontò la storia di Biagio e Giuditta e la bambina rimase tanto colpita da quella vicenda che per alcune notti si svegliava a causa di incubi che le ricordavano quella sfortunata coppia.
|
Tanti sono gli avvenimenti successi vicino a quel ponte, e penso che un po’ di verità ci sia, in questi misteriosi racconti di spettri e fantasmi.
|
Maria Civitillo, III A
|
|