Giornali Scolastici Online
HomeElenco Giornali►Altre Pubblicazioni Servizi
Pagina: Indietro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Avanti

  Pag. 6 Noi & Voi Prot@gonisti N. 10 Maggio 2005


Il recupero dei nostri ricordi più lontani

Noi, quando eravamo PICCOLI

Prima che svaniscano dalla nostra mente, abbiamo cercato di ricordare episodi belli e brutti della nostra infanzia, soprattutto di quando andavamo all’asilo e alle scuole elementari.


Classe IA. In primo piano: Domenico Pascale, Salvatore Gentile, Matteo Landolfi, Mario Ferrucci, Giuseppe Raccio, Luca Caiola. In piedi: Ivan Pellini, Mario De Bella, Enrico Melillo, prof. Vittorio Civitillo, Guido Santagata, Biondino Gaudio, Salvatore Perillo, Angelo Barbieri, Mario Fantini, Michele Liparulo.

 

La NUTELLA

Avevo tre anni, mia nonna mi ripeteva ogni giorno la stessa cosa: «Maicol, non mangiare la nutella, che fa ingrassare». Io le davo sempre ragione, ma un giorno, mentre lei e mia sorella erano uscite, non ce la feci a trattenermi: saltai sul mobile, lo aprii, presi la nutella e la mangiai, ma ne feci cadere molta anche a terra.


  Quando tornò mamma, mi vide tutto sporco, sia gli indumenti sia, soprattutto, il viso. Mia nonna disse subito, arrabbiata: «Maicol, hai mangiato di nuovo la nutella!». Io dissi di no, ma lei continuava a ripetermelo con un tono di voce molto alto. Allora le dissi: «Come fai a sapere che ho mangiato la nutella? Non hai nessuna prova».

  Mamma, allora, mi portò in bagno e disse: «Guardati allo specchio!». Ero in brutte condizioni, persino le scarpe erano sporche, perché mi ero fatto cadere il barattolo addosso. Dopo un po’, mentre mia mamma puliva, scesi la scala e mentre piangevo le dissi: «E’ vero, ho fatto io il guaio con la nutella». E così io e mamma ci mettemmo a pulire insieme.


  Da quel giorno la nutella la mangiavo solo con il permesso di mamma, e quando lei usciva non combinavo più pasticci, tranne se ero arrabbiato con lei, perché non mi aveva comprato il giocattolo.


Michele Liparulo
, IA

 

Chi è il più BRAVO?

Della mia vita ho più ricordi belli che ricordi brutti. La maggior parte dei ricordi belli sono legati alla famiglia, quelli brutti all’asilo e alle scuole elementari.

  Una volta, all’asilo, le suore mi avevano sgridato, così io mi arrabbiai, presi in mano una pistola giocattolo, afferrai da dietro Mario De Bella, che le suore dicevano sempre che era bravo, e chiesi chi di noi due era il più bravo.

  Le suore si spaventarono, perché credevano che la pistola fosse vera, ma il fratello di Luca, da dietro, mi si buttò addosso e mi prese la pistola.

  Le suore, per punizione, mi fecero pelare quindici patate.

Salvatore Gentile, IA

 

Ricordi BELLI

e BRUTTI

A volte, mentre sono in camera a studiare, non riesco a concentrarmi, ma la mia mente ritorna indietro nel passato e mi vengono in mente ricordi belli e ricordi brutti.


  Tra quelli belli ricordo quando mia madre mi portava all’asilo e io non piangevo perché mi piaceva andarci. La mattina mi preparavo, mi vestivo e scendevo giù, ma poi avevo il vizio di andarmi a cambiare un’altra volta; però ora questo vizio non l’ho più.


  A volte mi vengono in mente anche dei ricordi molto brutti. Un ricordo brutto è che quando ero piccola mi stavo affogando mentre stavo bevendo: quel giorno è stato un giorno bruttissimo.

Monica Pascale, IA

Pagina: Indietro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Avanti

 

Giornali Scolastici Online - A cura e su progetto del prof. Vittorio Civitilloinfo@giornaliscolastici.it