Sessant’anni fa i tempi erano molto duri |
Mio nonno, il
GATTO
e la
SALSICCIA
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Mio nonno
Pietro, quando era piccolo, un giorno portò a pascolare le pecore. Si incontrò
con i suoi amici, che anche loro badavano al bestiame che pascolava, e tutti
insieme si misero d’accordo che il giorno dopo dovevano portare, ognuno di loro,
qualcosa per fare un pranzetto.
Tornato a casa, mio nonno non sapeva proprio che cosa portare: sessant’anni fa
erano tempi molto duri e in casa non c’era un gran che. Ma la sua mamma aveva un
vaso di terracotta pieno di salsiccia, ben conservata nella sugna, riservata per
qualche occasione; quindi mio nonno pensò di prenderne qualche pezzo, ma non
sapeva come fare perché, se apriva il vaso, la mamma si accorgeva subito che
mancava qualche salsiccia.
Allora mio nonno che cosa fece? Ruppe il vaso da sotto e sfilò tre o quattro
pezzi di salsiccia. Poi rimise a posto il pezzo rotto, che si manteneva bene
perché la sugna lo teneva incollato, e per nascondere i pezzi di salsiccia se li
mise in tasca. La sera, quando andò a dormire, si sfilò i pantaloni e li
appoggiò sulla sedia, accanto al letto.
La mattina dopo, quando si svegliò, non poteva trovare più i pantaloni. La
mamma lo chiamava: «Pietro, Pietro, ma quando ti alzi? Lo vedi che è già tardi?»,
ma mio nonno non sapeva cosa rispondere. Altri pantaloni non poteva metterli,
perché solo quelli aveva. Alla fine dovette dire la verità: «Mamma, io non posso
trovare più i pantaloni». «Pietro, come non trovi i pantaloni? Dove li hai messi?».
Cercarono di qua e cercarono di là, i pantaloni non si trovavano.
Dopo un bel po’
di tempo finalmente la mamma li vide, sopra un albero, con le tasche unte di
sugna e tutte strappate, e capì che il gatto aveva sentito il buon odore della
salsiccia e si era trascinato fuori i pantaloni, per andarsela a mangiare in
santa pace sull’albero, dove nessuno lo disturbava. Naturalmente, mio nonno le prese di santa ragione!
Enrico Melillo,
IIA
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Ma
il maiale non riuscì ad avere salva la vita |
Una UCCISIONE
tra le risate |
Una
mattina mio zio e mio padre dovevano uccidere il maiale. Per far uscire
l’animale dal recinto, gli avevano impastoiato le zampe, in modo che potesse
fare solo dei piccoli passi, ma ad un tratto la fune si sciolse e il maiale
cominciò a correre a tutta |
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velocità, e mentre correva travolse mio padre e lo
sbalzò in aria.
La scena era così buffa che mio zio, per ridere, si sedette su una pietra e il
maiale che cosa fece? Si andò a sedere sulle sue gambe!
E così tutti non la smettevano più di ridere, per tutto il giorno: mio padre,
perché era rimasto indolenzito e non si poteva muovere; mio zio, perché si era
trovato il maiale tra le braccia, e tutti gli altri perché avevano assistito a
uno spettacolo da circo equestre.
Anche se aveva fatto divertire tutti con le sue scenette, il maiale non riuscì
ad avere salva la vita!
Monica Pascale, IIA
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Mostra dei lavori a fine anno |
Laboratorio delle
antiche tradizioni |
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Con le tecniche del ricamo, come il
punto a croce, della lavorazione ai ferri e all’uncinetto, che abbiamo imparato
in questo laboratorio, abbiamo realizzato manufatti come scarpe, cappelli,
cappotto di lana, coprispalle, maglie, borsette, smanicati, polsini e fasce per
capelli, cuscino, centrino e quadro ad uncinetto (filet), strofinacci a punto
croce. Tutti i lavori saranno esposti nella tradizionale mostra di fine anno. |
Prof.ssa
Maria Colomba D’Amico |
Alunni IIIA: Melissa Cestari,
Maria Delli Franci, Margherita Martino, Alessandra Mauro, Jessica Melillo,
Antonella Ricccio, Emma Uzzo, Marianna Uzzo
- Alunni IIIB: Lorena Cassella,
Wissal Raoudi, Concetta Uzzo, Carmen Vicco. |
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Schegge di poesia |
La nostra
amicizia |
Per noi due
l’amicizia
è una cosa
importante,
anzi, no: è
una cosa speciale,
perché noi due
ci siamo volute bene
anche quando
litigavamo!
Siamo state
vicine l’una all’altra
quando ne
avevamo più bisogno,
senza pensare
ad altre cose
ma pensando
solo ad aiutarci.
Noi due siamo
le migliori amiche
l’una
dell’altra e per questo
ci vogliamo un
mondo di bene.
Anna Pellini
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Carmen Cassella,
IIA |
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