Una
superstizione piuttosto infondata |
Investire una
civetta
porta male
alla…
CIVETTA! |
Una
mattina d’estate, verso le sei, io, mio padre e mio nonno stavamo andando al
mercatino delle pulci, a Caserta. Arrivati verso Totari, vedemmo che sulla
strada c’era una civetta che stava beccando qualcosa a terra.
Papà cercò di
frenare ma la prendemmo in pieno e ci andò proprio sul parabrezza, togliendoci
per qualche secondo la visuale della strada. |
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Una superstizione dice che investire una
civetta porta molta, ma molta sfortuna, e quella mattina successe proprio come
diceva la superstizione perché quando arrivammo a Caserta e andammo al mercatino,
stavano già levando tutto di mezzo, quindi non potemmo acquistare niente. Ma non
finì lì perché dopo un po’ sentii che papà diceva delle parolacce, arrabbiato,
ma non per il mercatino: non partiva più la macchina.
Di fronte a tanta sfortuna, tutti pensammo
che fosse colpa della civetta. Nei giorni successivi, però, considerando meglio
l’accaduto, arrivai alla conclusione che, dal punto di vista della civetta,
eravamo stati noi a portare sfortuna a lei, infatti l’incontro con noi le aveva
procurato la morte.
Matteo Landolfi, IIA
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Uno
scongiuro per far sparire le verruche |
L’inciarmo |
Quando
andavo in piscina mi uscì un puntino sotto il piede e questo puntino si faceva
sempre più grande e mi dava fastidio. Mia mamma prima non gli diede importanza,
dopo si preoccupò e mi portò dal dottore, il quale disse che era una verruca e
mi diede una medicina, ma la verruca non si tolse.
Un
giorno andai da mia nonna, lei l’esaminò e disse: «Sì, è una verruca, però se
non si toglie con la medicina devi andare da una signora che si chiama Maria.
Lei te la sa togliere.»
Quando io e mia mamma andammo da questa signora, anche
lei disse che era una verruca e che la verruca si mischia. Per farla sparire me
la doveva inciarmare e per
inciarmarla bisognava aspettare la luna
piena. Io tornai da lei quando c’era la luna piena, e ci andai per tre sere.
Per
fare l’inciarmo la signora Maria
pronunciava delle formule molto strane, che non capivo bene. La formula che
ricordo è questa: “Luna mia, fa’ che si tolga questa verruca, nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”. Ogni formula veniva ripetuta sempre
tre volte.
Nei giorni seguenti la verruca diventò sempre più piccola e dopo un mese sparì.
Chiara Mennone, IIA
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Anche i miei nonni sanno fare delle piccole ‘magie’
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Malocchio
e ‘prenotto’ |
Non sono
molto esperta di magie, ma quando mi accorgo che qualcuno mi ha guardato in modo
strano vado sempre da mia nonna o da mio nonno, che sanno entrambi levare il
malocchio. Quando dico che mi fa male la testa, subito uno di loro mi viene
vicino e mi mette la mano sulla fronte, facendo molte volte il segno della croce
e pronunciando delle formule, ma borbotta sempre troppo veloce e a bassa voce,
perciò non capisco niente.
Oltre al malocchio il nonno sa fare anche il “prenotto”. Un giorno sentivo mia
nonna che si arrabbiava col nonno, dicendogli che era troppo distratto e perdeva
sempre tutto. Io, incuriosita, domandai cosa era successo e nonna, insoddisfatta
del marito, mi rispose che lui aveva perso le chiavi della cantina.
Mio nonno era ancora più arrabbiato di lei perché non poteva prendere il vino
nella cantina. Nonna può resistere senza vino, ma nonno proprio no, non poteva
nemmeno aspettare che qualcuno buttasse giù la porta, perciò si mise a cercare
qualcosa di appuntito e io lo aiutavo, mentre mia nonna non sapeva se ridere o
piangere.
Io e il nonno provammo con tante cose appuntite, anche con la pinza che nonna
portava nei capelli, ma la serratura era troppo antica, perciò non si apriva e
nonna era sempre più arrabbiata perché le avevamo rotto la pinza: non voleva più
vedere e sentire, perciò se ne andò.
Allora al nonno venne in mente il “prenotto” e incominciò a recitare diverse
“filastrocche” mentre io, stupita, lo guardavo, senza sapere quello che voleva
fare. Alla fine del rito mi disse: «Sono sicuro che le chiavi ritornano!».
Il giorno dopo le trovò sul mobile dove le aveva lasciate e tutti felici
comprammo un nuovo pacchetto di pinze per la nonna.
Anna Chiara Barone, IIA
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Le nostre
barzellette |
Un signore si reca da un mago
per farsi predire il futuro. Bussa alla sua porta e dall’interno sente un voce
che dice:
- Chi è?
Irritato, il signore risponde:
- Che razza di mago sei, se
non sai nemmeno chi bussa alla tua porta?
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(Segue a pagina 9) |
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