Giornali Scolastici Online
HomeElenco Giornali►Altre Pubblicazioni Servizi
Pagina: Indietro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Avanti

  Maggio 2006Noi & Voi Prot@gonisti N. 11  Pag. 27

Tre storie vere che illustrano i diversi modi con cui ci relazioniamo con gli animali

ANIMALI, amici-nemici

E’ dalla notte dei tempi che gli animali regalano all’uomo emozioni profonde, sia attraverso la pratica, crudele ma antichissima, della caccia a quelli selvatici, che attraverso la cura di quelli che abbiamo accolto nelle nostre case, dopo averli addomesticati. 

 

Vigilia di Natale del 2005

La mia prima CACCIA

al CINGHIALE

Quel giorno ho assistito a una scena emozionante ma crudele.

La vigilia di Natale del 2005, per la prima volta ho ottenuto da mio padre il permesso di partecipare a una caccia al cinghiale, organizzata da mio fratello e mio zio. Siamo partiti da casa un  po’ tardi,

verso le dieci, con l’auto. Dopo mezz’ora siamo arrivati in un bosco vicino Caiazzo, dove abbiamo trovato altri amici di mio zio e di mio fratello. Tutti avevano con loro dei cani da caccia.  I cani avevano scovato già il cinghiale, infatti abbaiavano insistentemente, per avvertire i loro padroni che avevano trovato la preda. Il cinghiale, certamente impaurito, non era ancora uscito dal suo nascondiglio. Allora mio fratello mi ha condotto vicino ad un sentiero che conosceva solo lui, spiegandomi che quello era un vecchio passaggio del cinghiale.

  Dopo circa un’ora e mezza ho sentito il fruscio dei rami e ho immaginato che dopo poco sarebbe sbucato il cinghiale. Ho cominciato ad avere un po’ paura, anche perché era la prima volta che vedevo uno di questi animali e sapevo che se caricano possono essere molto pericolosi. Il cinghiale finalmente è uscito, proprio di fronte a noi.

  Mio fratello non lo ha colpito subito, perché aspettava che uscisse allo scoperto, poi gli ha sparto due colpi, nel ventre e nella spalla. Il cinghiale ha continuato a camminare per alcuni metri, poi è morto.

  Ho provato nello stesso momento due grandi emozioni. La prima è stata di felicità, perché il cinghiale non poteva più farmi del male; la seconda di grande tristezza, perché l’uccisione è un momento molto crudele e tragico. Mio fratello, invece, era molto contento perché pensava alla fortuna che gli era capitata.

  Anche se io ero lì solo come spettatore, e non ho partecipato per niente all’uccisione, quel giorno ho vissuto un’esperienza molto particolare, perché ho assistito a una scena emozionante ma crudele.

Gabriele Landino, classe IA

 

Avventura nel Parco Regionale del Matese

La cavalla FERITA

L’anno scorso, il giorno di Ferragosto, mi recai in montagna con la mia famiglia ed altri amici. Stavo raccogliendo la legna per accendere il fuoco, assieme a mio fratello Raffaele e ad un mio amico di nome Giuseppe, quando all’improvviso sentii un rumore strano.

 Chiamai Raffaele e Giuseppe, per farglielo sentire, ma loro mi presero in giro, dicendo che era la mia fobia per i serpenti. Pensando di essermi sbagliata, mi inoltrai per una stradina, ma all’improvviso sentii di nuovo il rumore e nello stesso istante vidi un animale che si dibatteva in un cespuglio; non distinguevo che animale fosse, ma capii che era intrappolato e chiamai subito aiuto.

 Corsero tante persone che telefonarono alle guardie forestali, le quali provvidero a chiamare un veterinario, il quale fece una iniezione all’animale per non farlo soffrire. Poi lo sollevarono e così vidi che si trattava di un cavallo, che si era rotto una gamba.

  Poco dopo mi si avvicinò il proprietario e mi regalò 50 Euro per aver trovato la sua cavalla, che era di razza buona ed era anche incinta. Mi disse gli era stata regalata da una persona cara e che avrebbe fatto di tutto per salvarla.

  Tornai a casa contenta di aver vissuto una giornata speciale, perché avevo assistito a scene tipo film, avevo visto da vicino come le guardie forestali portano soccorso agli animali e come un animale ferito chiede aiuto con lo sguardo, quasi come se avesse capito che grazie a me si sarebbe potuto salvare.

Enza Troiano, classe I A

(Segue a pagina 28)

Pagina: Indietro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Avanti

 

Giornali Scolastici Online - A cura e su progetto del prof. Vittorio Civitilloinfo@giornaliscolastici.it