Lo scooter per la lotteria
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Sbagliato
ILLUDERSI
prima di aver
vinto
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Un
mese prima della festa di San Michele, don Giuseppe comprò lo
scooter per la lotteria. Quando lo vidi
mi piacque molto perciò acquistai più di trenta biglietti.
Sicuro di vincere, durante la festa ero sempre contento,
già mi immaginavo seduto sullo scooter.
Arrivata la sera dell’estrazione, seduto in prima fila, presi i biglietti, ma il
terzo premio non lo vinsi e il secondo neanche.
C’era rimasto solo il primo premio. Sicuro che lo vincevo io, mi misi già in
piedi per festeggiare, ma, quando non uscì nessuno dei miei biglietti, il mondo
mi cadde addosso e tornai a casa molto dispiaciuto
Dopo una settimana capii che non serve illudersi prima che hai vinto.
Salvatore Perillo, III A
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SCHEGGE DI POESIA |
Anoressica |
Eri una
modella
brava e
carina,
eri magrissima,
eri come una
spiga di grano,
come un
grissino,
come uno
stuzzicadenti….
Ma ti sentivi
grassa,
rifiutavi il
cibo
e sei morta,
per anoressia.
Giovanna Fattore,
III A
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Lui merita
di meglio
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Mi piace un
ragazzo
ma lui è
troppo speciale
per me, e
inoltre
è già
impegnato.
Ma credo che
la fortunata
non lo meriti,
perché lui
merita di
meglio.
Anonima,
III A
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Per
un bacetto sulla guancia |
Sentivo
i pezzi
del cuore
che cadevano
A TERRA |
Ho
scoperto che nella vita le delusioni che fanno più male sono quelle d’amore.
All’inizio della prima media non conoscevo tante ragazze, ma appena “la” vidi
rimasi immobile: anche se non sapevo come si chiamava, sembrava che la
conoscessi da tanto tempo, mi mancava il respiro, ero come incantato di fronte a
lei. |
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In quell’attimo pensavo a come sarebbe stato il mio futuro con lei, pensavo già
al matrimonio. Dovevo conoscerla, ma non avevo il coraggio di affrontarla; la
notte, prima di addormentarmi pensavo a lei, la mattina appena svegliato pensavo
a lei, pensavo solo a lei, le altre ragazze era come se non esistessero per me.
Un giorno decisi di mettere fine a questa sofferenza, decisi di parlarle. Il
solo pensiero di doverle parlare mi spaventava, la paura di non piacerle era
grandissima, le mani sudavano come una fontana, le gambe tremavano, ma, appena
stavo per avvicinarmi a lei, avvenne la tragedia: un altro ragazzo le si
avvicinò e le diede un bacetto sulla guancia.
Sentivo i pezzi del cuore che cadevano a terra, se mi davano una coltellata
non usciva nemmeno una goccia di sangue, mi sentivo morire, era una sensazione
bruttissima. Avevo pensato troppo al futuro e la delusione fu grandissima.
Da quell’esperienza ho capito che l’amore è il sentimento più bello del mondo,
ma può portare delusioni che difficilmente si dimenticano
Angelo Barbieri, III A
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Le piaceva
UN ALTRO |
La delusione più grande è
stata in II media, quando sono andato vicino a una ragazza e le ho fatto la
proposta e lei ha detto di sì.
Ma poi, dopo qualche giorno, ci siamo lasciati perché le
piaceva un altro. E io ci sono rimasto molto male.
Ragazzo deluso, III B
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Un viaggio
MANCATO |
Mio padre
fa il trasportatore. Una sera mi domandò se il giorno dopo volevo andare con lui
a fare un viaggio con il camion, a Melfi, e io gli dissi di sì.
Dovevamo partire
la mattina alle quattro, ma io mi alzai verso le otto. Andai in cucina a vedere
se mio padre stava ancora là, però non lo trovai e allora domandai a mia madre,
la quale mi disse che era partito da molto tempo.
Senza dire nulla, me ne tornai nella mia stanza. La sera, quando mio padre
rientrò, gli domandai perché non mi aveva svegliato e lui rispose che si era
dimenticato, e si era ricordato quando era già lontano.
Mi disse che la prossima volta che non devo andare a scuola mi porterà con lui,
però io rimasi molto deluso.
Ivan Pellini,
III A
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