Salve a tutti, mi presento, mi chiamo Caterina, ho 12 anni e frequento la
scuola media. Vi voglio raccontare un evento sportivo, “la staffetta”, a cui
quest’anno ho partecipato con grande entusiasmo. Sono stata scelta con altre
quattro ragazze per correre a Caserta e a Salerno le fasi provinciali e
regionali dei Giochi
Sportivi
Studenteschi e questa esperienza è stata per me un sogno bellissimo e
indimenticabile.
Per poter conseguire un buon risultato abbiamo dovuto
affrontare un duro allenamento, a cui ci siamo prestate con impegno e sacrificio,
ma ce l’abbiamo messa tutta e con l’aiuto del professore Cusano, a cui va un mio
grazie sentito, abbiamo raggiunto una buona forma atletica che ci ha garantito
dei buoni risultati.
A volte gli allenamenti sembravano davvero interminabili,
stavo male, volevo fermarmi. Poi, pensando alle gioie che sarebbero scaturite
dai miei sacrifici, ho continuato a correre e a correre, giorno dopo giorno,
fino a poter essere soddisfatta di tutto quello che ho sempre affrontato, senza
mai tirarmi indietro. Quindi, attraverso momenti di gioia per le mie appaganti
prestazioni e il pensiero di una possibile vittoria e momenti brutti, dati dalla
durezza degli allenamenti, io e le mie compagne siamo giunte finalmente al tanto
atteso momento. Eravamo a Caserta, per partecipare alla fase provinciale dei
“Giochi Studenteschi” ed io ero lì, pronta a ricevere un tocco di mano del
professore che mi dava l’entrata in gara a correre per la vittoria.
Le gambe mi tremavano, il cuore mi batteva, poi d’un tratto
la mia mano fu sfiorata e quasi per un loro esclusivo comando le mie gambe
iniziarono a correre, ed io correvo, correvo. Ad un certo punto ho temuto di non
farcela e volevo fermarmi, ma non potevo deludere i miei compagni, che con
tanto accoramento mi acclamavano, mi incitavano alla vittoria e soprattutto non
potevo deludere me stessa.
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