Sono
ore che cerco di ricordare il momento esatto in cui l’idea di questo giornalino
è venuta alla luce, ma per quanto mi sia sforzata, non ho ottenuto grandi
risultati… Forse era uno di quei sonnacchiosi pomeriggi d’autunno in cui il sole
era ancora caldo e la voglia di stare a scuola molto poca, o una di quelle
mattine in cui, temendo di essere interrogati, abbiamo inventato qualcosa per
distrarre il prof… Chissà! Forse è bene lasciare la data di nascita di NOI E VOI
PROTAGONISTI un mistero, così, tanto per incrementare il mito…
In ogni caso, mi
sembra di ricordare che nessuno di noi, nel dar vita al giornale che ormai tanto
bene conoscete, immaginava quanto queste pagine avrebbero riempito quelle delle
nostra vita… Noi, i grandi della scuola, quelli che quell’anno avevano gli esami,
quelli che per mesi erano rimasti imbattuti nei tornei di pallavolo (o il gioco
era un altro?)… Quelli che avrebbero assillato con richieste di interviste le
nonne e tutte le OVER 60 del paese, per le loro ricerche sulle tradizioni locali;
quelli che avrebbero fatto i turni per dettare al prof. gli articoli; quelli che
in pochi mesi avrebbero imparato tutto (o quasi) di titoli, sottotitoli, errata
corrige e impaginazione… Mi sembra ancora di sentirci litigare per scegliere il
nome della nostra creatura o urlare a squarciagola per farci sentire durante
quelle interminabili riunioni di redazione… E i kilometri macinati nell’istituto
per vendere tutti i numeri, le risate, gli scherzi e le arrabbiature (non sono
mancate neanche quelle) e i kili di parole e di idee e di irrefrenabile carica
esplosiva di un gruppetto abbastanza variegato di adolescenti…
Sono passati degli
anni da quei giorni così frenetici e chi scrive lo fa ora da un tavolo pieno di
libri e appunti (quest’anno TUTTE LE MATERIE), con la testa un po’ qui, un po’ a
fra qualche giorno, ma devo ammettere che mi fa un certo effetto pensare di
tornare sulle pagine di NOI E VOI… Sono passati degli anni: le esperienze si
sono accumulate; parte dell’incondizionata fiducia nel futuro di quel tempo è
venuta meno; poco o nulla è rimasto della ragazzina che ero; con il resto
della redazione non ci si vede che qualche rarissima volta per sbaglio. EPPURE
ripensandoci mi viene da sorridere.
Forse non diventeremo dei
grandi giornalisti o editori e forse non potremo nemmeno annotare
quest’esperienza sul nostro CURRICULUM, ma CERTAMENTE non potremo (E CREDO DI
NON SBAGLIARE AD USARE IL PLURALE) dimenticare quanto sia bello ed eccitante
sentirsi un po’ importanti, apprezzati, stimati e rispettati quasi come dei veri
professionisti, specie quando si hanno quattordici anni. Forse non diventeremo
famosi, ma avremo comunque avuto il nostro momento di gloria… CHE E’ MEGLIO.
Almerinda Melillo
(Maggio 2000)
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