bacchetta magica che mi può fermare”.
Così si misero
a cercarla sotto pietre, bicchieri, ecc... e mentre loro cercavano potei
scappare indisturbato e finalmente potei lasciare quel posto folle e uscito
fuori dal villaggio mandai un sospiro di sollievo: “Ahhhh!”.
La giornata era
quasi finita e avevo con me il primo oggetto; decisi di trovare anche il secondo
e così cercai un mucchietto di sabbia; trovatolo ne presi un po’ e la misi in un
piccolo sacchetto.
Ed ora avevo
anche il secondo ingrediente, ma non ce la fecevo proprio più, ero stanchissimo
e così, dopo aver deposto accanto a me Angelica e Orlando sotto una grande
quercia, chiusi le palpebre e mi addormentai.
Dormii molto,
proprio come un ghiro. Infatti quella notte fu tranquillissima, come non ne
avevo mai avute prima. Ma anche quella piacevole notte passò e venne la mattina.
Così iniziava
il secondo giorno e ce la dovevo assolutamente fare. Mi alzai molto presto, alle
sette, e mi misi subito in cammino verso il castello dell’orco Zanf.
Camminando,
camminando, scorsi da lontano una delle torri del castello, ero quasi arrivato e
così continuai a camminare.
Giunsi davanti
al castello e lì deposi Angelica ed Orlando e pensai che l’unica soluzione per
prelevare lo sporco dalle unghie dell’orco era quella di chiederglielo.
Così, con la
paura in corpo, bussai all’enorme portone TOC-TOC e lui con voce feroce: “Chi
è?”. “Sono un povero uomo che ha bisogno del tuo aiuto!” risposi.
La porta si
aprì ed apparve un orco dall’aspetto orripilante: aveva due grandi occhi rossi,
la faccia sfregiata e tutto il corpo enorme e ricoperto di peli.
|