A mio nonno piacciono molto le mucche, infatti ne ha parecchie. Ma quello che gli ha combinato una di queste mucche non se lo potrà mai dimenticare, né la mucca potrà mai dimenticare quello che  lei ha fatto a mio nonno.

  Dunque, questa è la storia di una mucca di nome Marinella e di mio nonno di nome Mario. Cosa avrà mai pensato Marinella, la mucca, io lo posso solo immaginare.

  Chissà quante volte avrà pensato: “Perchè usa una voce tanto cattiva e spregevole quando sta con me? Se è arrabbiato, perchè non tira calci? Ma perchè porta una mazza in mano, forse ci vuole accarezzare? E come mai il suo corpo cambia colore? Oh! Forse ho capito, forse vuole farci ridere! Ma! Chi lo sa?

  Ma la cosa più strana è quando ci porta il pranzo: perchè non mangia anche lui? Forse non lo mangia perchè non è buono, questo cibo? E allora, perchè ce lo porta? Dunque ci vuole avvelenare?”.

Forse tutto questo avrà pensato la mucca. Ma di una cosa sono certa, avrà  visto sicuramente di malocchio mio nonno. Infatti Marinella gli ha sempre tirato calci.

  Forse avrà pensato: “Che bello quest’uomo, assomiglia ad un pallone da calcio! Potrò allenarmi per la partita “del cuore”. Durante gli allenamenti Marinella ha fatto spesso rotolare il nonno, che ha reagito con parolacce, e per non impressionare nessuno, non le voglio elencare.

  Una volta, però, l’amica Marinella avrà pensato di partecipare ad una corrida.

Infatti, con le corna, gli ha fatto male alla testa, per cui il nonno è dovuto andare all’ospedale, ma per fortuna ora sta bene. Quando è tornato dall’ospedale sono sicurissima di quello che ha pensato:“Ora ci penso io a quella disgraziata!”.

  Ha preso un tubo di ferro e l’ha picchiata di santa ragione. E da quel giorno la mucca è stata buonissima e nonno Mario è stato sempre mansueto con lei.

  E così vissero felici e contenti e, come dice il proverbio: “Occhio per occhio, dente  per dente”. Ed anche: “Con le buone maniere si ottiene sempre tutto”.        

Rosanna Uzzo