Quando avevo quattro anni, ho combinato una marachella.  Era una domenica mattina; mentre i miei fratelli e i miei genitori dormivano, mi alzai, mi vestii e andai giù da solo per uscire a giocare.

  Davanti casa vidi il motozappa e, sapendo che quel giorno doveva servire a mio padre, andai a controllare il serbatoio e vidi che c’era poca nafta.

Allora presi una bottiglia d’acqua e ce la versai dentro.

 Dopo vidi però che il serbatoio ancora non era pieno e allora presi un’altra bottiglia di acqua e così si rempì.

Quando si svegliò, mio padre andò a prendere il motozzappa e cercò di metterlo in moto tirando la corda. Però lui tirava e il motozzappa non si metteva in moto.

  La quinta volta andò e vedere nel serbatoio e si accorse che era pieno d’acqua. Io mi accorsi che avevo sbagliato perchè lui mi guardava. Subito mi nascosi sotto il focolare e quando mi trovò e mi domandò chi era stato a mettere l’acqua nel serbatoio, risposi che non ero stato io.

  Da quel giorno, poichè mio padre mi picchiò, io non volevo più vedere il motozzappa.

Ora, invece, lo guido e vado a prendere la legna, ma non metto più acqua nel serbatoio perché di anni ne ho dodici.  

Marco Pascale

Un giorno d’estate trovai una bicicletta piccola, che chiamai Trial-Mix.

  Io ed un amico ci procurammo una tavola molto lunga e con una sega ne facemmo due pezzi.

  Poi prendemmo delle ruote di triciclo che erano di mio cugino, le fissammo a un pezzo della tavola e facemmo un carrello che legammo alla bicicletta.

  Non vedevamo l’ora di provare la nostra macchina, così ci avviammo per una discesa: eravamo in sei sul carrello.

  Mentre andavamo al massimo della velocità, a un amico venne l’idea di fare una sgommata di traverso.

 A quel punto successe il finimondo: i ragazzi che erano dietro fecero un volo - sembravano  razzi - e finirono in un fossato pieno di acqua e rovi. Ne uscirono graffiati e piangenti e da quel giorno non usammo più quella macchina.

Pietro Della Minerva