Un giorno decisi
di partire con la mia macchina del tempo e di andare nel passato, per
aiutare Orlando nella ricerca di Angelica.
Trovato Orlando,
in un brutto giorno freddo, scuro e tempestoso, ci mettemmo alla ricerca della
donna che lui amava.
Dopo un lungo
tragitto, Orlando vide scolpiti su di una pietra i nomi di Angelica e di Medoro.
Egli non voleva
credere a ciò che vedeva scritto, ma cercava di convincersi che quello non era
il nome della sua Angelica, ma era il nome di un’altra Angelica.
Io cercavo di
calmarlo, ma lui non mi ascoltava. Dopo un po’ trovammo scritti, di nuovo, ma su
un albero, i nomi di Angelica e di Medoro. Questa volta Orlando si convinse che
Angelica avese scritto il nome di Medoro al posto del suo, per non far sapere a
nessuno il segreto del loro amore.
Camminando
ancora, ad un certo punto vedemmo un pastore basso, grasso e con un bastone
talmente storto che sembrava che si dovesse rompere da un momento all’altro.
Gli chiedemmo se
avesse visto passare una donna bella, alta, bionda, di nome Angelica. Il pastore
rispose che l’aveva ospitata nella sua capanna, insieme ad un cavaliere ferito
di nome Medoro.
Disse inoltre
che Angelica era innamorata di quel cavaliere e ne era riamata. Naturalmente il
pastore non sapeva che anche Orlando la amasse.
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