- Su, venite,
andiamo - disse Pippi - arriveremo nel giardino delle meraviglie in un
batter d’occhio.
Entrando nel
giardino videro una luce abbagliante, era di sole splendente, particolare, che
avvolgeva tutto come una bolla enorme.
Pippi mostrò
loro il giardino incantato che le aveva lasciato suo padre Gamba Di Legno...
Era un
giardino bellissimo, grande come i giardini inglesi. C’erano tanti fiori e i
ragazzi pensarono di portarli alla professoressa di lettere, una persona
dolcissima.
Quel giardino
era circondato da un muretto su cui erano fiorite un’infinità di rose, che
emanavano un gradevole profumo; c’erano inoltre alberi che erano alti, alti,
alti, e il terreno era ricoperto da un’erbetta folta e verde.
Al centro del
giardino c’era un albero di noce molto grande e vicino all’albero c’era un
aratro antico, intorno al quale si era arrampicata l’edera.
Parla ancora Pippi: - Sapete,
ragazze, a mio padre piacciono i fiori variopinti e, infatti, come avete visto,
ne ha piantati tantissimi. Guardate, abbiamo anche degli alberi pungenti, poi ci
sono delle palme, delle mimose e dei ficus e la cosa più bella è quest’albero di
gelso, su cui ho costruito una casa, e da qui avvisto tutti gli amici e tutti i
miei nemici.
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