Un gruppo di quattro ragazzi: Antonio, Pietro,
Christian e Giuseppe, che sono io, abbiamo costruito con le nostre mani un
piccolo giardino, dove ogni volta ci rechiamo per parlare e giocare.
Però questo piccolo spazio non basta per
realizzare le nostre idee, che sono troppe.
Il giardino dei nostri sogni dovrebbe essere
vasto come l’Impero di Alessandro Magno, o anche più grande, fornito di una
grande piscina lunga 300 km, larga 200 km e profonda 200 km, circondata da un
prato di erbetta speciale, che non cresce mai, e di fiori variopinti, per
portarli alla nostra cara professoressa.
Vedo con gli occhi della mente, al centro di
questo enorme giardino, un grandissimo albero secolare, con sopra altri nove
alberi secolari.
In cima c’è una spaziosa capanna con un
cannocchiale e, a fianco, una grande piattaforma, che serve a far atterrare
l’elicottero che usiamo per salire in cima all’albero.
Un giorno abbiamo scoperto che l’albero parla e
anch’esso esprime sentimenti, idee e opinioni.
All’inizio ci siamo spaventati, perchè ci
sembrava una cosa assurda.
Un giorno esso ci volle descrivere tutti i
piccoli dettagli del giardino, che è diviso in tante grandi aiuole.
In una ci sono tanti cedri azzurri e tante
piante stagionali, che in Primavera fioriscono ed emanano un particolare profumo.
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